BACI DI DAMA

Non c’è dubbio: già il nome indica la gentilezza e la bontà di questo dolcetto buonissimo, vanto della cucina piemontese.
I baci di dama nacquero circa un secolo fa nella città di Tortona: il nome venne loro dato per via della  forma che ricorda due labbra intente a baciare…
Piacciono un po’ a tutti e non c’è vassoio di pasticcini che non li veda protagonisti delle proposte secche.
Le ricette sono davvero tantissime; si possono infatti preparare con diversi ingredienti: con mandorle o nocciole, al cioccolato, con l’aggiunta di uova o meno.
Quella che vi vado a “raccontare” è la MIA versione: nocciole tostate, burro, zucchero e farina…
Una straordinaria bontà relativamente facile da realizzare, occorre solo un po’ di pazienza… Ma vi assicuro che ne vale proprio la pena.
Allora, vediamo insieme come si preparano questi baci deliziosi…

Ingredienti per 45 baci di dama:

-200 gr di nocciole tostate
-200 gr di burro morbido
-250 gr di farina bianca (00)
-200 gr di zucchero

Per farcire:
-200 gr di cioccolato fondente

Cottura: 18 minuti in forno preriscaldato a 170°
Difficoltà: media
Costo: basso

Preparazione: per prima cosa mettere nel mixer le nocciole tostate con lo zucchero.

Frullare sino ad ottenere una polvere fine.Aggiungere il burro morbido (tirato fuori dal frigo un ‘ora prima) e frullare nuovamente

Aggiungere la farina.Trasferire ora il composto in una ciotola e lavorare energicamente per amalgamare perfettamente gli ingredienti.

Foderare due placche del forno con l’apposita carta e formare delle palline grandi come nocciole (non di più, perchè crescono parecchio).

Infornare per il tempo previsto e fare raffreddare senza spostare i biscotti dalla placca, perchè è raffreddando che raggiungono la giusta consistenza: non fare cuocere di più, altrimenti diventano troppo duri.

Sciogliere il cioccolato a bagno maria, senza aggiungere alcunchè: prendere un biscotto, mettere al centro un pochino di cioccolato aiutandosi con un cucchiaino e “coprire” con un secondo biscotto.Visto che sarà il cioccolato a tenere uniti i due biscotti, vi insegno un barbatrucco: appoggiateli ai lati di una pirofila in modo che rimangano dritti (furba, neh,questa Chicchina?!).

Fare raffreddare… Et voilà, i baci sono pronti! 

Piacciono a tutti, anche al pettirosso, che ne ma mangiato UNO INTERO (poverino, aveva fame e poi… sono così buoni!!!).Tanti baci dalla Chicchina!!!!! A presto.

BONET

Il bonet (o bunet) è uno dei dolci più rappresentativi della ricchissima pasticceria piemontese: lo si trova in tutti i ristoranti e nelle trattorie.
Si tratta di un morbido dolce al cucchiaio di antichissime origini a base di latte, cacao, amaretti, zucchero, uova e rum.Essendo una ricetta tradizionale sono moltissime le varianti, a seconda del gusto personale: si possono, ad esempio,  mettere al posto del rum liquori come Grand Marnier, Marsala o Barolo chinato.
Alcune ricette prevedono la sua cottura appena dopo la preparazione, mentre altre (come quella che vi sto per proporre)  prevedono il riposo della miscela degli ingredienti in frigo per alcune ore (io per una notte intera, in modo che i profumi e i sapori si amalgamino alla perfezione).Mi ha fatto innamorare del bonet la mia amica Donatella che mi ha anche suggerito questa ricetta, che ho modificato secondo il mio gusto…Il bonet è un dolce speciale, perfetto per concludere un pranzo importante.
Vediamo insieme come prepararlo…

Ingredienti:
Per il bonet:
-500 ml di latte -150 ml di panna liquida-150 gr di amaretti-4 uova-150 gr di zucchero-1 cucchiaio colmo di cacao amaro-1 cucchiaio colmo di cacao dolce-1 cucchiaino di caffè solubile-1 bicchierino di rum (o altro liquore a scelta)

Per il caramello:
-150 gr di zucchero semolato-2/3 cucchiai d’acqua

Cottura: 30/35 minuti di cottura a bagno maria 
Difficoltà: media
Costo: medio

Preparazione: sgusciare le uova e metterle in una grande ciotola; sbatterle a spuma insieme allo zucchero; inserire anche il cacao dolce, quello amaro e il caffè solubile; mescolare molto bene sino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi.

Aggiungere quindi il liquore, il latte tiepido, la panna e gli amaretti sbriciolati grossolanamente.

Coprire la ciotola con la pellicola trasparente e metterla in frigo anche per una notte intera.Ora occupiamoci del caramello: mettere lo zucchero e l’acqua in una pentola antiaderente a fuoco basso; mescolare con un cucchiaio di acciaio sino a che lo zucchero caramella ed assume un colore ambrato.Versare quindi il caramello nello stampo scelto per la cottura del bonet:

rigirare quest’ultimo in modo da distribuire il caramello anche sui lati.Versare quindi il preparato per il bonet. Mettere lo stampo in una teglia con l’acqua calda che deve arrivare a due terzi dell’altezza dello stampo e cuocere in forno preriscaldato.Verificare la cottura del dolce inserendo la lama di un coltello che, una volta infilato al suo interno, deve uscire quasi asciutta.A cottura ultimata lasciare intiepidire il dolce e, quindi, metterlo in frigo per tre/quattro ore.Prima di sformare il bonet immergere lo stampo in acqua bollente per qualche istante e passare un coltello lungo il perimetro dello stesso.

Ora non ci resta che gustare questa bontà… è buono, neh? A presto! Vi abbraccio, Cristina.

TORTA PARADISO

La torta paradiso nasce a Pavia nell’ 800: a mettere a punto la ricetta di questa bontà, che merita a pieno il suo nome, fu Enrico Vignolini.  Ben presto questo dolce divenne il dolce tipico della città e un classico della pasticceria italiana.
Non si può certo affermare che si tratti di una torta dietetica, ma ogni tanto uno strappo alla regola è concesso, no?! E poi è così buona che si scioglie in bocca, al limite  se ne può mangiare una fettina piccina😋(ma, per quanto mi riguarda, non garantisco nulla😁).
Ovviamente esistono molte ricette notevolmente “alleggerite” ma io preferisco rispettare la ricetta originale cui ho aggiunto solamente il lievito che la versione tradizionale non prevede.
Sarà ancora più buona se consumata il giorno dopo; infatti, fu creata per durare nel tempo, anche se a casa mia sparisce molto presto…

Ingredienti:

-300 gr di burro morbido (tirato fuori 1 ora prima dal frigorifero)
-300 gr di zucchero
-130 gr di farina 00
-150 gr di fecola
-8 tuorli e 3 albumi
-la scorza grattuggiata di 1 limone biologico
-1 bustina di lievito
-1 pizzico di sale

Cottura: 35/40 minuti in forno preriscaldato a 170°

Difficoltà: media

Costo: medio

Preparazione: montare il burro a spuma, lavorandolo molto bene, sino a che sarà soffice.
Inserire quindi la scorza di limone e i tuorli (uno dopo l’altro), avendo cura di aggiungere il successivo solo quando il precedente è ben amalgamato.
Aggiungere quindi lo zucchero, la fecola e la farina mescolata al lievito.
Montare a neve ben ferma i tre albumi previsti dalla ricetta e incorporarli con delicatezza all’ impasto precedentemente preparato.
Imburrare ed infarinare uno stampo a cerniera con diametro di ventisei centimetri, versare il composto, livellarlo con una spatola ed infornare il dolce in forno preriscaldato a 170°.
Cuocere per quaranta minuti, lasciare cinque minuti nel forno spento con lo sportello aperto, sfornare, sformare e (solo quando è freddo) spolverare con abbondante zucchero a velo.

Che dire?! POESIA. Un abbraccio, a presto! Cristina.

PAN DI ARANCIO

Le arance, vista la stagionalità, imperversano nei blog di cucina: è un frutto così versatile da prestarsi a ricette sia dolci che salate.
C’è una torta tutta speciale che impazza nel web, forse un po’ strana per la modalità di esecuzione, ma proprio per questo mi ha molto incuriosita: il pan di arancio, una torta semplice, morbida e quasi umida.
Si prepara in pochi minuti: si frullano tutti gli ingredienti, aggiungendoli via via nel mìxer (anche l’arancia, con la tutta la buccia).
Il risultato è assolutamente delizioso e, per quanto è semplice, anche i/le più inesperte non avranno nessun problema a prepararla.
Ero un po’ titubante, ma ho avuto la fortuna di assaggiarla a  casa di Francesca che, siciliana D.O.C, mi ha passato questa ricetta semplice e golosa: lei aggiunge anche gocce di cioccolato, mentre io la preferisco così (però non diciamoglielo….magari si offende!!).
Leggo che questo dolce appartiene alla tradizione siciliana :ma quanto è ricca e golosa la pasticceria di questa regione? Vi consiglio di provarla, vedrete che ne rimarrete entusiasti…

Ingredienti:

-1 grossa arancia biologica (è indispensabile che la buccia non sia trattata)
-250 gr di zucchero
-300 gr di farina
-100 ml di olio di semi di girasole
-120 ml di latte
-3 uova
-1 bustina di lievito

Cottura: 45 minuti in forno preriscaldato a 180°

Difficoltà: bassa

Costo: basso

Preparazione: lavare molto bene l’arancia, dividerla in otto pezzi senza, come detto, togliere la buccia. Metterla nel mixer e aggiungere l’olio, lo zucchero e il latte: frullare per alcuni minuti fino a che l’arancia si è completamente amalgamata agli altri ingredienti.
Inserire le uova e frullare ancora: aggiungere ora la farina setacciata insieme al lievito e frullare nuovamente.
Imburrare ed infarinare uno stampo da  ventiquattro centimetri di diametro, versare l’impasto ed infornare per il tempo previsto.
Al termine della cottura fate la prova dello stecchino: se esce asciutto, una volta infilato nel dolce quest’ultimo è pronto.

Sentirete che bontà!!!! I siciliani la sanno davvero lunga!! Un abbraccio e grazie di essere passati!

GRAFFE (CIAMBELLE DI PATATE)

Le graffe sono  deliziose ciambelle  tipiche del periodo di Carnevale. A Napoli si possono trovare tutto l’anno, e se le si assaggia, si capisce il perché: sono davvero troppo buone! I napoletani la sanno davvero lunga in fatto di cucina e, particolarmente, di pasticceria. Una tira l’altra e, anche se sono fritte, sono relativamente leggere . Poi, perché privarsi di una cosina così buona? L’importante è non esagerare. Questa ricetta la devo ad una mia carissima amica famosa, appunto, per le sue graffe!!

Ingredienti per 10 graffe:

-500 gr di farina
-2 patate (per un peso totale di 2,5 hg)
-150 gr di zucchero + un pochino per inzuccherare le graffe fritte
-70 gr di burro morbido
-1 bustina di lievito di birra disidratato
-la buccia grattuggiata di un limone
-acqua tiepida q.b.
-olio di arachidi per friggere.

Cottura: 3/4 minuti per lato

Difficoltà: media

Costo:basso.

Preparazione: per prima cosa lessare le patate; quando sono cotte schiacciarle con lo schiacciapatate. Mettere in una ciotola capiente la farina, lo zucchero, il burro morbido, le patate, il lievito, la buccia  grattugiata del limone e l’acqua tiepida necessaria ad ottenere una bella pasta lavorabile: mettere dunque  a lievitare in un luogo tiepido per almeno un’ora (o fino a che l’impasto raddoppia).

Terminata la prima lievitazione staccare dei pezzi di pasta grandi come una piccola arancia (non è proprio un termine tecnico ma rende l’idea), con il dito indice fare al centro della pallina un buco e allargarlo fino ad ottenere la classica ciambella.Quando avrete preparato tutte le ciambelle metterle ancora a lievitare coperte per 1/2 ora.

Scaldare una padella con abbondante olio per friggere e friggere le ciambelle poche per volta (devono colorirsi un pochino); metterle su carta assorbente per eliminare l’unto in eccesso e passarle nello zucchero semolato. Volendo si può aggiungere della cannella allo zucchero. Sono pronte e io che sono una golosa vera non vedo l’ora di postare la ricetta per mangiarne una! Grazie di essere stati con me, un abbraccio: la Chicchina.

IL NADALIN

Il nadalin è un dolce di origini veronesi. Veniva preparato già anticamente e viene considerato l’antenato del pandoro.Si tratta di una ricetta semplicissima e alla portata di tutti, che davvero ricorda vagamente il sapore del tanto amato CUGINO…non pensate però ad un dolce soffice soffice: la consistenza del nadalin è del tutto diversa.Quest’anno, per Natale, avevo pensato di lanciarmi nella preparazione di un grande lievitato, ma siccome richiede tante operazioni che vanno eseguite ad orario, per ora passo e ammiro il mio nadalin che ha un bell’aspetto e un buonissimo sapore.La lievitazione è abbastanza lunga (quattro ore), ma in questo tempo si possono fare un sacco di cose: tipo andare a pesca, andare a fare la spesa o chiacchierare amabilmente con la vicina!!!!Seguitemi in cucina che lo prepariamo insieme….

Ingredienti:

-500 gr di farina
-180 gr di zucchero
-180 gr di burro morbido
-4 uova
-1 fialetta di aroma di anice
-40 gr di lievito di birra fresco
-50 ml di acqua tiepida
-1 pizzico di sale
-50 gr di mandorle (io le ho preferite ai pinoli, previsti dalla ricetta originale)
-zucchero a velo

Cottura: 45/50 minuti in forno preriscaldato a 160°

Difficoltà: bassa

Costo: basso

Preparazione: mettere la farina  sulla spianatoia, fare la fontana, ed inserire nel centro il burro morbido a pezzi, lo zucchero, il sale, l’aroma di anice, le uova.Sciogliere il lievito di birra  nell’acqua tiepida ed aggiungerlo agli ingredienti prima assemblati.Impastare molto bene, fino ad ottenere un composto liscio e morbido (se risultasse un po’ sodo, aggiungete tre o quattro cucchiai di latte) formare quindi una palla e farla lievitare per quattro ore in una ciotola coperta (l’impasto dovrà raddoppiare il proprio volume).Trascorso questo tempo, imburrare ed infarinare uno stampo da ventidue centimetri con il bordo apribile.Mettere l’impasto nello stampo, livellarlo e distribuire sulla superficie le mandorle.Infornare il nadalin in forno già caldo per il tempo previsto.Lasciare ancora il dolce in forno per cinque minuti con lo sportello aperto: quindi sfornarlo, sformarlo e spolverarlo con lo zucchero a velo. Un bacione, io vi aspetto sempre qui!!!P.S. lo stampo da usare sarebbe quello a stella ma non ce l’ho!!

TORTA CAPRESE

TORTA CAPRESE

La torta caprese è un dolce tipico della cucina napoletana e, particolarmente dell’isola di Capri:si tratta di una torta meravigliosa: priva di farina, a base di mandorle, cioccolato burro e zucchero…eccezionale nella sua semplicità.Si usa prepararla spesso, ma è un dolce che arricchisce la tavola di Natale per tradizione.Ho pensato di preparala oggi…visto l’approssimarsi delle feste e un invito a casa dei miei suoceri…Mio suocero con aria molto seria mi ha detto:” cara nuora, questa è la torta più buona che io abbia mai mangiato!.Cosa dire?! Un complimento così mi scalda il cuore e basta a fare di questa giornata una giornata meravigliosa…..Questi complimenti, però andrebbero fatti a Carmine di Fiore: il pasticcere che la inventò nel 1920;il pasticcere in questione doveva preparare una torta per tre tipi poco raccomandabili e, nella concitazione si dimenticò di aggiungere la farina alla preparazione…fu così che nacque questa bontà!!! Se mi seguite in cucina vi mostro come prepararla……

Ingredienti:

-400 gr di mandorle pelate
-250 gr di cioccolato fondente
-250 gr di burro
-250 gr di zucchero
-6 uova
-1 bicchierino di rum
-la scorza di 1/2 arancia
-1 bustina di vanillina
-1 pizzico di sale

Cottura: 45/50 minuti in forno preriscaldato a 170°

Difficoltà: bassa

Costo: medio

Preparazione:  tritare finemente le mandorle, sciogliere il cioccolato a bagno maria.Unire le mandorle tritate al cioccolato fuso e inserire la vanillina.Sciogliere il burro in un pentolino posto su fiamma dolcissima.Montare i tuorli con lo zucchero fino a che sono spumosi, usando le fruste elettriche.Montare a neve ben ferma gli albumi cui avrete aggiunto un pizzico di sale.Unire il composto di mandorle e cioccolato a quello di tuorlo e zucchero, aggiungere il liquore, il burro fuso, la scorza d’arancia grattugiata e, da ultimi gli albumi spatolando dall’alto verso il basso.Imburrare ed infarinare uno stampo a cerniera (con il bordo apribile) con diametro di ventisei centimetri.Versare l’impasto nello stampo, livellarlo ed infornare in forno preriscaldato a 170° per il tempo indicato, tenendo conto che ogni forno è una storia a sè! A cottura ultimata (da verificare facendo la prova dello stecchino che, una volta infilato nella torta deve uscire asciutto) lasciare ancora il dolce in forno con lo sportello semi- aperto.da ultimo sformare e, quando è completamente fredda cospargere di zucchero a velo.Una bontà unica, benedetta la dimenticanza di Carmine di Fiore…molte volte da uno sbaglio nasce una meraviglia…un abbraccio, Cristina!

CROSTATA CON RICOTTA E CONFETTURA DI VISCIOLE

La crostata con confettura di visciole e ricotta è un classico della cucina romana: amo preparare le ricette della nostra tradizione, spesso legate al territorio e ai nostri prodotti d’eccellenza.Giorni fa l’ho vista preparare nella cucina di Benedetta Parodi e mi è venuta la voglia di provare a farla con qualche piccolissima variazione.Il risultato mi ha soddisfatta a pieno ed è stato gradito da tutti, tanto che mio marito, che non ama particolarmente i dolci, mi ha chiesto di rifarla presto.Non è poi così difficile da preparare, specie se si usa la pasta frolla pronta: io ho preferito farla in casa.Se avete voglia di prepararla con me seguitemi nella mia cucina…

Ingredienti:
Per la pasta frolla:

-300 gr di farina-130 gr di burro morbido-1 uovo+1 tuorlo-130 gr di zucchero-la scorza di 1/2 limone-1/3 di bustina di lievito
In alternativa è possibile usare un rotolo e mezzo di pasta frolla pronta (quella del banco frigo)
Per farcire:
-450 gr di ricotta (io vaccina)- 250 gr di confettura di visciole-1 uovo (alcune ricette ne prevedono 2)-la scorza grattugiata di 1/2 limone-200 gr di zucchero-1 cucchiaio di rum  
Cottura: 40 minuti in forno preriscaldato a 180°
Difficoltà: media
Costo: basso

Preparazione: preparare la pasta frolla è molto semplice (ormai la faccio ad occhi chiusi) e con essa si possono prepare crostate, dolcetti ed un’infinità di altre ricette.Allora, mettere la farina e il pizzico di lievito in una grande ciotola, aggiungere il burro morbido e lo zucchero: lavorare velocemente gli ingredienti sbriciolandoli.Inserire l’uovo, il tuorlo e la scorza di limone grattugiata. Formare una palla e farla riposare in frigorifero per mezz’ora. Occupiamoci ora della farcia: setacciare la ricotta e metterla in una ciotola, aggiungere l’uovo, il rum, la scorza di limone grattugiata e lo zucchero: lavorare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.Passata la mezz’ora riprendere la frolla, staccarne un terzo e tenerlo da parte per la “copertura”.Stendere i 2/3 di frolla in uno stampo a cerniera imburrato ed infarinato, formando un bordino di due centimetri lungo la circonferenza.Spalmare la confettura sulla base di frolla.Distribuire il composto di ricotta e livellarla bene.Con il terzo di pasta residuo formare delle strisce abbastanza larghe (circa 3 cm) e disporle a grata.

Infornare in forno preriscaldato e cuocere per circa quaranta minuti: la superficie deve diventare colorata.Il tempo di cottura è abbastanza elevato per permettere alla farcia di cuocere bene.Quando il dolce è cotto sfornarlo, togliere la cerniere ed aspettare che sia completamente freddo  prima di toglierlo dalla base metallica dello stampo.

Spolverare di zucchero a velo e gustare quando è freddo. …Una bontà!!!! Baci e a presto!

FAVE DEI MORTI

Questi deliziosi biscotti si preparano un po’ in tutta Italia. Secondo la tradizione, sono nati per omaggiare simbolicamente i defunti che, nella notte tra l’1 e il 2 Novembre, tornano a far visita ai loro cari.
Mi piace rispettare la tradizione postando uno dei tanti dolci preparati in questo periodo per questo fine: ossa da morto, pane dei morti, torrone dei morti ecc…Tutte preparazioni arricchite con frutta secca e profumate con spezie varie.
Non amo particolarmente Halloween  ma, confesso, per i miei figli, quando erano piccoli, ho fabbricato dita, ossa e varie mostruosità!!!
Delle fave dei morti ci sono tante ricette, quella che vi vado a descrivere è quella che da sempre si prepara a casa mia: è molto semplice e, davvero, si prepara velocemente senza alcuna difficoltà.
Io ne preparo sempre una certa quantità, anche per parenti e vicini!!! Ovviamente potrete dimezzare la dose ed ottenere così circa una trentina di biscotti.
Se vi ho incuriosito seguitemi in cucina….

Ingredienti per 50/55 fave dei morti:

 -200 gr di mandorle spellate
-300 gr di zucchero
-300 gr di farina
-4 uova
-la scorza grattuggiata di 1 limone
-1 pizzico di cannella
-1 cucchiaio di grappa (facoltativo)
-zucchero a velo

 Cottura.: 20/25 minuti

Difficoltà: bassa

Costo: medio

Preparazione: mettere nel mixer le mandorle insieme allo zucchero e tritare molto finemente.
Trasferire il tutto in una grande ciotola: unire la farina, le uova, la scorza grattugiata del limone, un pizzico di cannella, (volendo anche la grappa)
Lavorare gli ingredienti prima con una forchetta e poi con le mani, fino ad ottenere un impasto omogeneo, liscio e un tantino morbido: formare dunque la classica palla.
Infarinare leggermente il piano di lavoro, staccare dei pezzi e con essi formare dei “salamini” con diametro tre centimetri.
Formare ora le fave tagliando dei pezzi lunghi 3/4 centimetri.
Imburrare una teglia da forno o, in alternativa, usare la carta forno.
Schiacciare leggermente ogni biscotto premendo al centro con il pollice.
Infornare in forno caldo a 160° per circa venti minuti.
Passare questo tempo, sfornare e spolverare da fredde con lo zucchero a velo.
Sono buonissimi, vedrete. A presto!

STRUDEL DI MELE

Lo strudel era uno dei dolci che mia mamma preparava volentieri: lo faceva spesso in inverno e mi ricordo ancora il profumo meraviglioso che mi svegliava la domenica mattina, era impossibile rimanere a letto…bisognava alzarsi aspettando di poterlo gustare.
La  ricetta, quella che vi vado a descrivere, è proprio quella della mia mamma. Quando oggi l’ho preparato e ne ho sentito il profumo delizioso, mi è sembrato di tornare bambina: questa, secondo me, è una delle virtù del cibo: evocare i ricordi e in questo caso si tratta di un ricordo dolcissimo.
Lo strudel è un dolce tipico trentino, ricco di mele e profumato con la cannella…volete prepararlo con me?

Ingredienti:

Per la pasta:

-250 gr di farina
-1 cucchiaio colmo di zucchero
-50 gr di burro liquefatto
-1 uovo
-1 pizzico di sale

Per farcire:

-1 kg di mele
-80 gr di uvetta sultanina
-2/3 cucchiai di confettura di albicocche o pesche
-50 gr di zucchero a velo
-30 gr di burro fuso
-1 pizzico di cannella
-la scorza grattuggiata di 1/2 limone
-poco Rum per aromatizzare l’uvetta nell’ammollo.

Cottura: 45/50 minuti in forno preriscaldato a 170°

Difficoltà: media

Costo: basso

Preparazione: per prima cosa fare la fontana con la farina, mettere al centro lo zucchero, l’uovo leggermente sbattutoe aggiungere il burro, il pizzico di sale e tre /quattro cucchiai di acqua tiepida.
Impastare vigorosamente sbattendo diverse volte l’impasto nel piano di lavoro, fino ad ottenere una pasta consistente e omogenea.
Formare una palla, avvolgerla nella pellicola e quindi metterla in una terrina coperta. Farla riposare mezz’ora.
Nel frattempo sbucciare le mele,  affettarle finemente e spruzzarle leggermente con un po’ di succo di limone.
Mettere a mollo l’uvetta in acqua tiepida e tre cucchiai di Rum.
Passato il tempo necessario al riposo della pasta stenderla su un ripiano infarinato formando un rettangolo molto sottile.
Ora distribuiamo un velo di confettura sul nostro rettangolo, avendo cura di lasciare un bordo di circa tre centimetri tutto attorno al perimetro, continuiamo disponendo uno strato di fette di mela, l’uvetta strizzata, il burro fuso, la buccia di limone, la cannella e lo zucchero a velo.

Chiudere lo strudel sigillando bene i bordi, curvare leggermente per ottenere la classica forma a ferro di cavallo dello strudel, mettere in una teglia rivestita con carta forno e spennellare abbondantemente con il burro fuso.

Cuocere in forno preriscaldato a 170° per 45/50 minuti.
Sfornare e spolverare con zucchero a velo.
Lo strudel è buono freddo ma anche tiepido accompagnato con una pallina di gelato o con della crema inglese. una vera bontà!!! Grazie mamma e baci a voi!